Che si tratti di un rinnovo parziale oppure di un intervento più strutturale, ristrutturare casa comporta, nella maggior parte dei casi, anche il rinnovo della pavimentazione.
Riguardo questo intervento è necessario valutare tutta una serie di fattori che riguardano l’invasività dei lavori, il budget di spesa, gli eventuali vincoli di quota dati dagli infissi esistenti ed i tempi per effettuare l’intervento.
In questo approfondimento tecnico cercheremo di dare delle risposte sui principali quesiti legati al rifacimento delle pavimentazioni nel caso di ristrutturazioni. In particolare forniremo alcune informazioni e indicazioni riguardo le seguenti tematiche:
La scelta di demolire o rivestire il vecchio pavimento, quando si decide di ristrutturare casa, è il primo passo da fare. In questa fase è assolutamente necessario che ci sia la valutazione di un tecnico che consideri prima di tutto lo stato degli impianti sottostanti. Nel caso gli impianti vengano considerati vetusti, sarà necessaria la demolizione totale o parziale del pavimento e del massetto per consentire la posa in opera delle nuove tubazioni.
Se invece non risulta essere necessario il rinnovo degli impianti, si può procedere con la valutazione di rivestire il vecchio pavimento con un nuovo rivestimento.
Anche in questo caso sarà necessario tenere in considerazione alcuni aspetti prima di procedere con il rivestimento della vecchia pavimentazione: stato della pavimentazione esistente e vincoli di quota dati dagli infissi e quote esistenti. Entrambe le tematiche verranno affrontate nelle prossime pagine.
RIVESTIRE LA VECCHIA PAVIMENTAZIONE
Quando non esistono delle limitazioni legate agli impianti, si può procedere con la valutazione di rivestire la vecchia pavimentazione anziché di demolirla. Questa scelta ha indubbiamente molteplici vantaggi:
Detto questo, prima di procedere con la sovrapposizione del nuovo pavimento, è necessario verificare, insieme ad un tecnico e/o al posatore, i seguenti punti:
Di seguito approfondiremo queste verifiche preliminari da fare e come procedere con la posa flottante o incollata su sottofondi esistenti.
RIVESTIRE LE VECCHIE PIASTRELLE
Se si vuole rivestire il vecchio pavimento in piastrelle con un pavimento che prevede la posa incollata, quale per esempio il parquet o un vinilico, il primo passo da eseguire è la verifica, con il posatore, della completa adesione di tutti gli elementi al massetto sottostante. Qualora ci fossero delle piastrelle non incollate, queste vanno rimosse e gli spazi rimasti vanno livellati con in resto del pavimento.
Il secondo passo riguarda la verifica della planarità del pavimento sottostante. In linea di massima è tollerabile un dislivello fino a 2 mm ogni 2 m. Se si dovessero riscontrare valori maggiori, il fondo va reso planare utilizzando un autolivellante.
Prima di procedere con l’incollaggio del nuovo pavimento, il vecchio pavimento in piastrelle va reso adeguato per la presa della colla.
Se si tratta di un fondo con piastrella dalla superficie strutturata (ruvida, opaca) è sufficiente procedere con la pulizia del fondo con adeguati prodotti per la sgrassatura e l’eliminazione di eventuali residui di vecchie cere.
Se invece il fondo è costituito da piastrelle con superficie liscia o lucida è necessario il trattamento con monospazzola (disco con grana 24/36) per rendere ruvida la superficie su cui incollare il nuovo pavimento.
La valutazione di compiere la pulizia sgrassante oppure la graffiatura della superficie è comunque da far eseguire all’installatore.
Eseguite queste operazioni preliminari è possibile procedere con la posa incollata del pavimento.
Se si opta per una posa flottante (galleggiante) del nuovo pavimento (come il parquet 3 strati, il laminato o i pavimenti vinilici con incastro a secco) è importante verificare la planarità del supporto. Anche in questo caso la tolleranza è di massimo 2 mm ogni 2 m. Se si dovessero riscontrare valori maggiori, il fondo va reso planare utilizzando un autolivellante.
Per la posa flottante, l’adesione delle piastrelle al sottofondo, non è una condizione fondamentale, è comunque opportuno valutare con l’installatore l’eventualità di rimuovere gli elementi che risultano essere scollati se questi, per estensione, potrebbero compromettere la qualità del risultato finale.
Una volta eseguite le verifiche sullo stato del supporto esistente, si può procedere con la posa flottante, senza nessun tipo di intervento sul sottofondo se non la pulizia della superficie. Sulla superficie piastrellata pulita, andrà posizionato un materassino fonoassorbente (preferibilmente dotato di barriera vapore) ai fini di rendere il pavimento più confortevole in termini di abbattimento del rumore da calpestio e per evitare eventuali risalite di umidità.
Sopra il materassino va poi posato il pavimento flottante. Si ricorda di rispettare la distanza dai muri perimetrali e l’installazione dei giunti di dilatazione (attenersi alla scheda prodotto e alle indicazioni di posa fornite per ogni tipologia di articolo).
RIVESTIRE IL VECCHIO PARQUET
Se si desidera rivestire il vecchio pavimento in parquet con un pavimento che prevede la posa incollata, quale per esempio il parquet o un vinilico, anche in questo caso, il primo passo da eseguire è la verifica, con il posatore, della completa adesione di tutti gli elementi al massetto sottostante. Qualora ci fossero delle plance non perfettamente incollate, queste vanno rimosse e gli spazi rimasti vanno livellati con in resto del pavimento.
Il secondo passo riguarda la verifica della planarità del pavimento sottostante. In linea di massima è tollerabile un dislivello fino a 2 mm ogni 2 m. Se si dovessero riscontrare valori maggiori, il fondo va reso planare utilizzando un autolivellante che va steso sul parquet preventivamente carteggiato.
Prima di procedere con l’incollaggio del nuovo pavimento, la superficie del vecchio pavimento in legno va trattata per facilitare la presa della colla. Il sottofondo in parquet deve essere sottoposto ad operazione di carteggiatura preliminare per promuovere l’adesione della colla che verrà stesa per l’istallazione del nuovo pavimento.
Eseguite queste operazioni preliminari è possibile procedere con la posa incollata del pavimento.
Se si sceglie di installare il nuovo pavimento con posa flottante (galleggiante) prevista per il parquet 3 strati, il laminato o i pavimenti vinilici con incastro a secco, come nel caso del sottofondo in piastrelle, è necessario verificare la planarità del supporto. Anche in questo caso il dislivello tollerato è di massimo 2 mm ogni 2 m . Se si dovessero riscontrare valori maggiori, il fondo va reso planare utilizzando un autolivellante che va steso sul parquet preventivamente carteggiato.
Per quanto riguarda l’adesione del pavimento in legno esistente al sottofondo, non è una condizione fondamentale per la posa flottante, è comunque opportuno valutare con l’installatore l’eventualità di rimuovere gli elementi che risultino essere scollati se questi, per estensione, potrebbero compromettere la qualità del risultato finale.
Una volta eseguite le verifiche sullo stato della pavimentazione esistente, si può procedere con la posa flottante, senza nessun tipo di intervento sul sottofondo se non la pulizia della superficie. Sulla superficie in legno pulita, andrà posizionato un materassino fonoassorbente (preferibilmente dotato di barriera vapore) ai fini di rendere il pavimento più confortevole in termini di abbattimento del rumore da calpestio e per evitare eventuali risalite di umidità.
Sopra il materassino va poi posato il pavimento flottante. Si ricorda di rispettare la distanza dai muri perimetrali e l’installazione dei giunti di dilatazione (attenersi alla scheda prodotto e alle indicazioni di posa fornite per ogni tipologia di articolo).
SERRAMENTI INTERNI, UN PROBLEMA?
Oltre allo stato della pavimentazione esistente, quando si decide di sovrapporre un nuovo pavimento, bisogna fare i conti con le porte esistenti.
Se durante la ristrutturazione si intende cambiare gli infissi quali porte e porte-finestre, sarà cura del serramentista rilevare le quote tenendo conto del nuovo pavimento sovrapposto al precedente.
Se invece le porte esistenti vengono mantenute, sarà necessario preventivamente verificare con l’installatore e/o il serramentista, la possibilità di adeguarle al nuovo livello del pavimento.
Si tratta di piccoli interventi non invasivi, che necessitano di un impegno economico molto contenuto.
Ovviamente questi interventi di “aggiustamento” dipendono dello spessore del pavimento con cui si riveste la vecchia superficie. Più lo spessore è basso, più probabile sarà la possibilità di intervenire solo sui cardini anziché sulla struttura del serramento.
Fonte: www.woodco.it
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